Miele, far valere la legge sulle pratiche sleali contro i prezzi a ribasso
Miele, far valere la legge sulle pratiche sleali contro i prezzi a ribasso
Alla Settimana del miele di Montalcino il sottosegretario La Pietra esorta il settore a fare squadra e a far valere le norme che vietano le vendite dei prodotti agricoli ad un prezzo più basso del costo di produzione
Si è conclusa con successo la 46° edizione della Settimana del Miele di Montalcino, una delle principali manifestazioni del settore apistico italiano, organizzata come ogni anno da ASGA, l’Associazione apicoltori Siena Grosseto e Arezzo.
Una manifestazione che, oltre alla tradizionale mostra mercato e agli eventi didattici e culturali, è anche un’occasione di confronto e discussione sulle tematiche centrali dell’apicoltura, affrontate ogni anno in un convegno e in incontri specifici.
Ed al centro di queste tematiche quest’anno c’è stata la crisi del mercato del miele, che vede un crollo dei prezzi del prodotto, una stagnazione delle vendite e una concorrenza spesso sleale del miele di importazione.
E proprio sulla crisi del mercato è intervenuto il sottosegretario all’agricoltura Patrizio La Pietra, invitato al tavolo di ascolto organizzato da ASGAvenerdì scorso, che ha esortato il settore a fare squadra e a far valere i propri diritti sui prezzi di acquisto del miele.
“Senza redditto per l’agricoltore non c’è agricoltura e questo vale ovviamente anche per l’apicoltura” ha esordito il sottosegretario, che ha spiegato come il decreto contro le pratiche sleali nella filiera agroalimentare possa essere uno strumento importante anche per la tutela dei diritti degli apicoltori.
Si tratta del decreto legislativo 198 del 2021, che attua una direttiva europea specifica contro le pratiche sleali in agricoltura, e che è stato modificato e potenziato proprio quest’anno dal Governo.
Il decreto infatti vieta la vendita di prodotti agroalimentari a prezzi più bassi del costo di produzione stabiliti da Ismea o del prezzo medio di mercato.
Oggi Ismea non ha ancora pubblicato un report sui costi di produzione del miele, ma aggiorna periodicamente e puntualmente i prezzi medi di vendita all’ingrosso che, ad esempio per il mese di luglio 2024, vede il millefiori a 4,60 €/Kg e il miele di castagno e di agrumi a 5,20 €/Kg.
Il decreto ammette vendite sottocosto solo in caso di prodotti invenduti a rischio di deperimento o di particolari accordi commerciali scritti tra produttore e grossista, altrimenti la cosa è direttamente sanzionabile dall’ICQRF.
Ovviamente, come ha ricordato il sottosegretario, siamo in un regime di libero mercato, quindi il grossista è libero di non acquistare, ma se decide di farlo non può imporre un prezzo che vada contro quanto previsto dal decreto.
Il decreto quindi può essere uno strumento importante a difesa del reddito del settore, mentre sul fronte del miele estero il ministero ha avviato una campagna per assumere nuovi tecnici per i controlli alle frontiere, mandandone già in servizio quest’anno 250 in più.
Ora sta al settore fare la sua parte.